Intendimenti dell' autore

L'esigenza di esprimere il proprio IO attraverso la rappresentazione grafica o semplicemente il dipingere è una sensazione che si prova internamente a partire dall'età della ragione. Comincia con il piacere intimo di immergere le mani nel colore e spargerlo sulla superficie della fantasia godendo a tempo pieno della soddisfazione profonda che  l'istinto creativo genera in noi stessi vedendo qualcosa che nasce dentro  e che vediamo materializzarsi in una armonia di linee e colori che attraverso la percezione visiva è capace di rendere quello che sentiamo all'interno di noi e che disperatamente cerca di uscire per entrare in una dimensione nuova di comunicazione con chi ci circonda. Il rapporto tra il creatore e il fruitore deve essere immediato e ripetibile attraverso lo scambio delle sensazioni emotive di chi ha creato l'immagine e quelle di chi le osserva. Quando questa comunicazione avviene e le sensazioni sono percepite nella stessa maniera l'opera raggiunge il suo scopo principale: quello di generare una comunione di anime.  E' il percorso che deve perseguire ogni artista.        (agugiaro)

 

MARIO ALBERTO AGUGIARO  (in arte AGUGIARO). Nato a Roma. Vive ed lavora a Trevignano Romano. Scrittore e pittore.


MOSTRE 

1982 Nuova Figurazione (Roma)

1982 Tevere Expo, Roma

1982 Palazzo dei Congressi, Roma

1982 La Sponda, Roma

1983 Orangerie di Versailles (Francia)

1983 IL TORRACCiO 83 , Roma

1984 Palazzo Farnese di Caprarola

1984 Palazzo Orsini di Monterotondo

1984 Festival di Spoleto

1984 Festival di Todi

1985 5x5 , Roma

1986 Expo di Bari

1986 UCSEI , Roma

…...hanno pubblicato:

PAESE SERA

CORRIERE DELLA SERA

CORRIERE DELL'UMBRIA

LA NAZIONE

IL MESSAGGERO

IL GIORNALE D'ITALIA

IL SECOLO

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…….hanno scritto

Elio Mercuri

Franca Calzavacca

Camilla Stellacci

Luigi Tallarico

Matteo CApodarso

Massimo Riposati

Paolo Balmas

Benito Corradini

Michele Calabrese 

Fiammetta Selva

 PREMI

URBE 82   1° premio Pittura

CAPITOLIUM 82 2°premio Pittura

IL VERZIERE  2° premio Grafica

LOMBARDIA ARTE 83  1° premio Grafica

IL TORRACCIO  83 2° premio Pittura




L'arte di Mario Alberto Agugiaro desidera farci entrare in ciò che più di autentico ci rappresenta attraverso le esperienze del nostro io più profondo: immagini oniriche sembrano confrontarsi per esprimere le creazioni dell'artista. Laureato in medicina e chirurgia, con precedenti studi in storia dell'arte, attraverso la sua cultura Agugiaro riesce a vagliare le figure umane andando al di là dello studio scientifico dell'anatomia. Con corpi variopinti geometrizzati riesce a generare composizioni del tutto personali. Esse sembrano travalicare la lezione cubista nei tanti dipinti sul tema dell'umanità come "La nuova sponda" e temi sociali sulla guerra. Ma la trasposizione poliedrica delle figure non sembra essere sufficiente ad Agugiaro per rappresentare la sua intimità: le forme più libere e più svariate, che esulano da ogni schema geometrico, attraverso l'accostamento dei colori più accesi, si confrontano in nuove figure umane. Esse riescono a trascendere la realtà per approdare alle immagini più ancestrali della nostra memoria, tramite l'inconscio dell'artista. Così Agugiaro stesso, infatti, si esprime: "L'istinto creativo si genera in noi stessi, vedendo qualcosa che nasce dentro e che vediamo materializzarsi in una armonia di linee e colori mentre attraverso la percezione visiva è capace di rendere quello che sentiamo all'interno di noi  e  disperatamente cerca di uscire per entrare in una dimensione nuova di comunicazione con chi ci circonda." Proprio nei dipinti intitolati "Visite archeologiche subaquee", la "Grumatica" e le "Astrazioni", l'artista affronta il mondo dell'interpretazione più alta dell'immagine reale, mediante la sua visione cromatica dalle infinite suggestioni personali. Ciò che più attrae sembra essere la capacità di mettere in scena, attraverso la pittura, le sue fantasmagoriche composizioni, per farci entrare nel suo mondo fantastico come nei quadri "Fuochi di Antartide" e nelle sue "Città asfittiche". Quest'ultime sembrano volte a sottolineare anche una visione politica dell'urbanistica nel gioco dei grattacieli, ritratti a volte simili a superfici aride, grigie e vuote (come in "La baia"), altre volte infuocate come oscure presenze di predoni che sembrano ghermire, come nel dipinto intitolato "Fronte del porto". Nel concatenarsi e susseguirsi di volumi geometrici, le figure umane di Agugiaro si confrontano per dar vita ad una infinita gamma di variazioni cromatiche. Sembra come se una cinepresa girasse intorno per scoprire il volume, come sculture a tutto tondo, sulle dimensioni della superficie piana. Sono i diversi aspetti tanto cari all'arte di Picasso, e a quella dei maestri del cubismo, dove vengono rappresentate le diverse immagini della figura - davanti e dietro, interno ed esterno - sulle due dimensioni della superficie del quadro. Nelle composizioni più astratte, come nel dipin- to intitolato "Fuochi di antartide", le figure in primo piano sembrano assumere l'aspetto dei fantasmi dell'inconscio al quale l'artista sembra proporre la propria identità fuori da ogni schema geometrico. I colori più accesi si mescolano fino a creare un groviglio di anime tormentate, che si stagliano sulle ombre chiare di improbabili edifici sul fondo scuro. È il tormento dell'anima, il male di vivere dal quale molti grandi artisti nella storia hanno saputo creare i loro più grandi capolavori.  GIANFRANCO MISSIAJA . Critico d'arte Pitturiamo . 2021
 

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